1966, IBM Selectric Composer

 Provate ad immaginare una macchina da scrivere meccanica talmente complessa, talmente precisa e con così tante funzionalità da poter essere considerata a tutti gli effetti uno strumento da tipografia. Una macchina che possa scrivere in modo proporzionale e in cui il carattere possa essere velocemente sostituito. Una macchina dotata di un cervello meccanico che lavora in logica binaria come se fosse un computer, capace non solo di elaborare gli impulsi che riceve dalla tastiera ma di averne anche memoria. Questo e molto altro è IBM Selectric Composer, la macchina da scrivere meccanica più complessa che sia mai stata costruita. Insomma, non stiamo parlando di una semplice macchina da scrivere ma di un vero e proprio word-processor puramente meccanico. Non deve trarre in inganno il fatto che sia alimentata a corrente in quanto il motore serve solamente a fornire la forza necessaria per compiere i molti cicli meccanici e non ha nessuna altra funzione. Se togliessimo il motore elettrico e fornissimo il moto ad esempio tramite pedali, funzionerebbe tutto ugualmente. Il lavoro svolto su questo esemplare è stato veramente impegnativo, una sfida incredibile! È una macchina piuttosto rara, le poche che si trovano sono tutte rotte, non esistono i ricambi e vista la complessità e l'impegno economico del restauro ad oggi si conosce solo un altro Composer  perfettamente funzionante al mondo.

Che cos'è un carattere proporzionale?

 Le macchine da scrivere in generale scrivono con caratteri di tipo monospaziato, in cui cioè ogni lettera occupa sul foglio la stessa larghezza. Si sono quindi resi necessari font specifici per le macchine da scrivere capaci di far apparire più uniforme il testo, parliamo di font come: Pica, Eletto, Prestige Elite, Courier, ecc. In questi caratteri le lettere come la «m» che occuperebbero molto spazio sono state compresse mentre lettere come la «i» espanse.  I pochi modelli di macchina da scrivere che usavano scrittura proporzionale e quindi font specifici ebbero uno scarso successo commerciale per molti motivi di cui uno dei principali era che in caso di errore di battitura per tornare indietro bisognava ricordarsi a memoria tutte le larghezze espresse in unità base delle varie lettere. Provate a scrivere una breve lettera con una Olivetti Graphika e vi renderete presto conto che c'era da impazzire! Come vedremo meglio in seguito sull' IBM Composer grazie ad un "cervello meccanico" questo problema è stato pienamente risolto. Un altro indice qualitativo importante da considerare è il numero massimo di unità-base per lettera che gestisce un certo modello di macchina proporzionale: più sarà elevato questo numero, più possibilità avrà il tipografo di realizzare per essa un carattere molto piacevole. IBM Selectric Composer lavora con ben 9 unità-base, mentre la Graphika della Olivetti per fare un paragone solamente con 5.

Schema logico di funzionamento (semplificato):

Il "cervello meccanico" e la sua memoria:

Alla pressione di un tasto viene generato e trasmesso al "cervello meccanico" un segnale binario composto da 6 bit, che consentirebbe 2⁶ = 64 combinazioni. Ne vengono tuttavia utilizzate solamente 7:

1 0 0 0 0 0  →  3 unità ( l, i, j, ecc.)

0 1 0 0 0 0  →  4 unità ( r, s, t, ecc.)

0 0 1 0 0 0  →  5 unità ( e, a, g, ecc.)

0 0 0 1 0 0  →  6 unità ( q, n, o, ecc.)

0 0 0 0 1 0  →  7 unità ( T, L, C, ecc.)

0 0 0 0 0 1  →  8 unità ( w, A, F, N, ecc.)

0 0 0 0 0 0  →  9 unità ( m, M, Q, W, ecc.)

Si noti come la pressione di uno stesso tasto può generale un codice binario differente se è stata richiesta la lettera maiuscola o minuscola: ad esempio la «a» minuscola invia un segnale per avanzare di 5 unità, mentre la «A» maiuscola di ben 8 unità. Questa variazione del segnale viene generata da una serie di pettini sotto alla tastiera che si muovono dalla posizione normale alla posizione "maiuscole" quando viene richiesta la maiuscola dall'operatore.

La memoria meccanica su cui viene scritto il segnale è di 60 unità di base (pin). Dopo aver effettuato la scrittura come visto nella slide precedente viene azionato lo scappamento che genera una rotazione dell’albero di tanti sessantesimi di angolo giro quante sono le unità di spaziatura richieste. Il processo può essere invertito, la memoria tramite un ciclo particolare può essere letta a ritroso consentendo di tornare indietro in caso di errore alla lettera precedentemente scritta, e tornando indietro di più lettere si può perfino cancellare una parola di senso compiuto (non troppo lunga…). Una cosa veramente impensabile con qualsiasi altra macchina proporzionale prodotta fino ad allora! Nelle immagini proposte di seguito si può vedere il cervello smontato durante la fase di lavaggio con solvente a base di Eptano e come si presenta quando è montato sulla macchina.

Esempio del processo di scrittura di una lettera:

 Si supponga che sia stata premuta la lettera «a» minuscola, il segnale binario inviato al cervello è 001000, che corrisponde a 5 unità. È  estratto quindi il quinto piolo dalla posizione di riposo, lo scappamento viene attivato, passa il piolo su cui era a riposo, Il tamburo ruota fino a fermarsi al piolo estratto generando 5/60 di angolo giro (30°). Questo impulso di rotazione, 30° nel caso della lettera «a», passa attraverso il cambio a tre rapporti che permette una scrittura a passi differenti. Le tre ruote motrici sono da 75 denti, le condotte da 30, 35, 40 denti. I tre rapporti di trasmissione sono presto calcolati: 0,4 – 0,47 – 0,53. L’impulso rotativo è inviato dal cambio a una barra filettata rettificata che lo trasforma in lineare, facendo avanzare la navetta della quantità di spazio richiesta. Parallelamente al processo dell'avanzamento si sviluppa quello di movimento e battuta della pallina: un segnale binario è inviato al Whiffletree, quindi elaborato generando un segnale analogico di movimentazione delle due fettucce di acciaio che posizionano la pallina che infine batte sul foglio. La cosa straordinaria è che questo lungo processo che coinvolge diverse centinaia di elementi meccanici che devono muoversi in perfetto sincronismo l'uno con l'altro avviene in soli 72 millisecondi!

Il processo di giustificazione semiautomatica:

 Il Composer a differenza di tutte le altre macchine proporzionali esistenti all'epoca del suo debutto sul mercato può giustificare perfettamente i testi grazie al gruppo del tubo calcolatore frontale e ad altri meccanismi ausiliari. La giustificazione la definirei semi-automatica perché è necessario scrivere due volte la stessa riga. Si posiziona il margine destro dove si desidera far terminare la colonna giustificata e quindi si scrive la frase fermandosi dove opportuno e chiaramente prima di riempire tutta la colonna. Si può premere il tasto "No-print" per non stampare e non consumare inchiostro (film ribbon). Il tubo giustificatore quindi percepirà quante unità di base ci rimangono per arrivare al filo margine destro e calcolerà di quanto deve essere lo spazio fornendo un colore ed un numero che si andrà ad impostare sulla manopola di dx. Si riscrive la frase e si avrà ora una giustificazione perfetta. Facciamo un esempio pratico per comprendere meglio la logica alla base del tubo calcolatore: la macchina dopo che si ha scritto una certa riga osserva che per comporla si è utilizzato 6 volte lo spazio e mancano 45 unità di base per arrivare al margine destro. Il tubo calcola allora che 45/6= 7 con il resto di 3. Chiederà quindi di impostare il colore rosso(8 spazi) ed il numero 3. Cioè farà fare le prime 3 battute con il rosso e poi sposterà automaticamente l'indicatore sul bianco(7 spazi) che userà per le restanti 3 battute. Si avrà battuto quindi 8x3+7x3=45 unità di base arrivando perfettamente giustificati.

Alcune foto scattate durante il restauro:

Il Certificato di Collaudo dell'IBM Composer: