La Studio 44 è stata proposta dalla Olivetti nel 1952 per sostituire la ormai obsoleta Studio 42. Di essa porta però solo il nome, in quanto della meccanica di quel progetto non è rimasto nulla. Studio 44 arriva dopo le Olivetti Lexikon 80 e lettera 22 ed in effetti è un ibrido ben riuscito di questi due modelli: il primo Standard e molto costoso, il secondo portatile ed economico. Della Lettera 22 mantiene la linea compatta, la possibilità di essere trasportata in valigia e la struttura del cinematismo, ossia l'insieme delle leve che trasportano il moto dal tasto al martelletto. Della Lexikon 80 mantiene l'azionamento dello scappamento su cilindro lappato, il carrello con i reggispinta a rotelle e molte regolazioni raffinate di alto livello. Nel complesso è una macchina ben riuscita, con un tocco molto piacevole. E' una macchina di qualità che mi sentirei ad esempio di consigliare a chi si stia affacciando al mondo della scrittura meccanica.
Ossidazioni pesanti interne ed esterne, vernice completamente scrostata, elementi di gomma alcuni fusi ed altri cristallizzati, vecchi feltri zuppi di olio e puzzolenti da stantio. Una situazione disastrosa! Non essendo possibile un restauro conservativo, in quanto non c'era nulla da conservare, si è optato per un restauro a nuovo. La macchina è stata completamente smontata: il corpo e tutti gli elementi meccanici sono stati lavati in ultrasuoni, le carenature sono state sabbiate e riverniciate in carrozzeria specializzata mantenendo l'originale azzurro carta da zucchero tipicamente anni '60. Tutte le parti di gomma di questa Studio 44 sono state sostituite: rullo principale, rullini secondari, piedi, sospensioni delle carene. Si sono anche tagliati dei feltri insonorizzanti nuovi, quindi incollati sulle carene prima riverniciate. Il risultato finale è una macchina stupenda, bella e funzionante, in condizioni realmente pari al nuovo.