Nuova QZERTY è la prima tastiera per Personal Computer scientificamente studiata per l'italiano!

Che tipo di tastiera per computer è attualmente in uso in Italia?

 In Italia oggi è in uso sui computer una tastiera derivata da quella americana QWERTY, che prende questo nome dalla disposizione delle prime sei lettere a partire da sinistra. Tale layout si è riscontrato dare oggettive difficoltà a chi volesse esprimere appieno e correttamente la nostra lingua. Si pensi al caso della lettera E maiuscola accentata grave. È molto usata all’inizio di frasi, ma impossibile da scrivere con un solo tasto; l’utilizzatore attento che volesse inserirla deve premere ben quattro tasti ossia “alt +212”. Questo è forse il caso più eclatante, ma ci sono anche molte altre difficoltà. I nostri cugini europei non hanno questi problemi e possono scrivere correttamente e comodamente la loro lingua grazie all’uso di tastiere che non sono basate su quella americana: la tastiera francese infatti è del tipo AZERTY, quella tedesca invece QWERTZ. Oltre alle lettere anche la simbologia ha posizionamenti diversi e scientificamente studiati per la relativa lingua. Un tempo sulle macchine per scrivere italiane c’era la tastiera QZERTY che poteva avere dai 43 ai 46 tasti e mille varianti in base alla tipologia di macchina e all’uso che si prefigurava. Oggi però usiamo in tutti i nostri PC la QWERTY, e nessuno fino ad ora ha commercializzato tastiere per PC veramente ottimizzate per la nostra lingua. La cosa è paradossale e ci si chiede… Perché?

Perché la tastiera in uso non è ottimizzata per la nostra lingua?

 La tragica morte dell’illuminato imprenditore Adriano Olivetti il 27 febbraio 1960, seguita a breve distanza da quella di Mario Tchou, Ingegnere-Capo dei Lab. Ricerche Elettroniche della Olivetti, avvenuta il 9 novembre 1961 [1], segnò la fine dell’elettronica italiana. «Non esiste alcuna prova che ci sia stato del dolo nella morte. Ma una cosa è certa. La sua morte e quella di Adriano portarono, in poco tempo, alla dismissione della Divisione Elettronica di Olivetti, fiore all’occhiello del nostro Paese, che fu venduta alla General Electric […] e il nostro Paese passò, nel settore strategico del futuro occidentale, ad essere passivo fruitore di consumo e non più avanguardia di ricerca.» [2]. Il Dott. Walter Veltroni, in questo suo recente articolo, ha risposto in maniera semplice quanto chiara alla domanda di cui sopra. Nessuna azienda si è impegnata finora a progettare e fornire agli italiani una tastiera da PC pensata per la nostra lingua, perché dopo quelle vicende siamo diventati «passivi fruitori di standard elettronici USA». Ci siamo così abituati a scrivere scomodamente e in alcuni casi anche in modo errato a causa delle molte piccole complicazioni che ogni giorno ci dà la tastiera attualmente in uso.

 In foto una tastiera IBM modello M da videoterminale anni '80 avente il layout QWERTY mal italianizzato nell'esatta disposizione con cui ancora oggi viene commercializzato.

I principali difetti riscontrati nella "QWERTY mal italianizzata"

 Come accennato in prefazione la maggior parte degli italiani oggi scrive erroneamente E’ con l’apostrofo invece di È con l’accento, questo perché la tastiera non ci consente il simbolo corretto. Le lettere “Z” e “M” che sono sovente utilizzate in italiano, nel layout QWERTY sono relegate in posizioni scomode e secondarie: nel metodo a dieci dita infatti la retrocessione dell’anulare sinistro per arrivare a premere la “Z” è scomoda, come anche la retrocessione del medio destro per poter premere la lettera “M”. Paradossalmente risulta favorita la “W” accessibile con protrusione dell’anulare, che però è una lettera da noi poco usata in quanto non appartiene al nostro lessico! L'apostrofo è perlopiù utilizzato in parole che terminano con lettere destre, non ha perciò senso che sia posizionato a destra anch'esso. Le virgolette basse “« »” che nei nostri testi sono storicamente molto affermate, con l’attuale tastiera non si possono scrivere, ed il motivo per cui non ci sono è semplicemente perché in inglese non si usano. Stesso discorso per il tratto “ – ”, da non confondere con il trattino “ - ”, molto in uso in italiano ad esempio per indicare un inciso o uno stacco del discorso, risulta più elegante e meno netto delle parentesi tonde; ma anche tale simbolo è impossibile da inserire. Questi ed altri sono i problemi che si sono riscontrati nella tastiera “QWERTY italianizzata” che è attualmente in uso nel nostro Paese. 

Metodo di ricerca e studio che ha portato alla Nuova QZERTY

 Per cercare una soluzione in primis si è effettuata un'osservazione diretta delle tastiere delle macchine da scrivere italiane appartenenti alle varie epoche storiche. Tali antichi layout si presentano diversificati in base alla tipologia di macchina e all’uso che se doveva fare; principalmente possono essere raggruppati in tre tipologie: portatili, standard, contabili. Ogni tipologia forniva all’utilizzatore speciali simboli e disposizioni di essi nella tastiera, questo perché la macchina da scrivere aveva dei precisi limiti meccanici alla quantità di caratteri che poteva ospitare al suo interno. Ad esempio una costosa contabile disponeva di soli 46 tasti.

 Dopo queste osservazioni di carattere storico, si rendeva necessario capire le attuali e reali esigenze dell’utilizzatore moderno, così da definire esattamente a quali necessità dovesse andare incontro il modello. Si sono quindi effettuate delle interviste a varie tipologie di utilizzatori. Sembra che nella popolazione generale non ci sia una reale consapevolezza del problema, ed anche a palesare le note di cui sopra, non ci sia interesse nell’argomento. Tuttavia in alcune particolari categorie quali: avvocati, giornalisti, commerciali, professori di vario ordine di insegnamento; si è riscontrata la consapevolezza ed un elevato interesse nell’argomento, una certa curiosità e collaborazione a rispondere alle domande. Ciò ha permesso di evidenziare quelle che sono le esigenze moderne di una tastiera per computer. Si è effettuato poi un lavoro di unione tra i layout storici e le esigenze moderne: le possibili soluzioni sono state testate, le prove d’uso hanno portato ad individuare la soluzione più performante, che è stata quindi brevettata.

È così che con una punta di orgoglio oggi Vescovo Restauri potrà fornirvi una tastiera da Personal Computer che di fatto è il ponte naturale e logico tra il nostro passato ed il presente, un ponte che purtroppo alla nostra nazione finora era mancato.

[1] Morti un dirigente dell'Olivetti e l'autista nello scontro con un camion; archiviolastampa.it. 

[2] Walter Veltroni: Il computer dell’Olivetti (che spaventò l’America); corriere.it, 1 nov. 2020.


Ogni tastiera meccanica Vescovo è unica, fatta su misura per Voi.

Sono possibili molte combinazioni differenti tra le finiture disponibili: dalla tipologia di essenza del legno al tipo di interruttore meccanico passando per molto altro; il tutto a scelta sulla base del vostro gusto estetico e al tipo di utilizzo che ne intendete fare. Se non lo avete già fatto, potete consultare la pagina principale di questo sito web dedicata alle tastiere meccaniche Vescovo cliccando la voce "TASTIERE" nella barra di navigazione, oppure mediante questo link. Di seguito potrete vedere alcuni esempi di tastiere con disposizione Nuova QZERTY.

Vista completa della 23001

La combinazione delle finiture utilizzata per questo esemplare è la seguente: basamento in legno di Noce Nazionale; inserto in alluminio anodizzato nero opaco; interruttori Gateron Oil King; Layout specifico per l'italiano Nuova QZERTY; Windows compatibile.

Vista completa della 23002

L'esemplare numero 23002 è composto da un basamento in legno di Rovere Europeo; inserto in alluminio sabbiato dalla tonalità naturale; interruttori Cherry MX Verdi ed il layout specifico per l'italiano Nuova QZERTY. Compatibilità per Mac-OS.

Vista completa della 23003

Mentre 23001 e 23002 sono dei prototipi, 23003 è stata la prima tastiera Nuova QZERTY venduta. La bellezza del Noce Nazionale è che ogni pezzo è assolutamente unico perché da un albero all'altro il legno di Noce può cambiare completamente e nei modi più disparati. Quello acquistato sui Colli Euganei ed impiegato per questa tastiera si è rivelato davvero caratteristico: bicolore, venato nero e con micro-marezzature! L'inserto in alluminio anodizzato nero opaco ha coronato l'opera donandogli sobrietà ed eleganza; interruttori Cherry MX Marroni; Layout specifico per l'italiano Nuova QZERTY; Mac-OS compatibile.