«Da dove è nata questa tua passione?» mi viene spesso chiesto. La mia passione per le macchine da scrivere è nata all'età di 14 anni un sabato pomeriggio di mezza estate e... galeotto fu lo scoutismo! Il mio capo reparto dell’epoca, infatti, per rappresentare in modo più realistico una scenetta comica che si doveva recitare, portò, tra le altre cose, una vecchia Olivetti M40. Quel congegno meccanico, allora per me del tutto nuovo e sconosciuto, mi incuriosì subito, e dopo un primo approccio timoroso e reverenziale con quei tasti di vetro e metallo di cui la macchina era corredata, cominciai via via a pigiarli tutti in rapida successione, rimanendone stregato e ammirato ad un tempo. Ricordo ancora oggi l’eccitazione di quel pomeriggio e soprattutto della sera, perché, rincasato, non riuscivo più a togliermi dalla mente le forme plastiche di quella macchina imponente e solida, e il fascino della sua meccanica tutta a vista. Ne ero rimasto completamente sedotto senza averne, allora, affatto consapevolezza. Convinsi quasi subito mio padre a regalarmene una, ma il budget di allora era assai modesto e così dovetti al momento accantonare l’idea dell’M40 e ‘accontentarmi’ di una Olivetti lettera 32: era la mia prima macchina da scrivere... Avevo da poco iniziato gli studi all'Istituto tecnico industriale G. Marconi di Padova, e frequentavo l’indirizzo di Meccanica.
Oggi, a quasi due lustri dal conseguimento del diploma di perito meccanico e dell’acquisizione di una successiva specializzazione in micromeccanica di precisione presso la scuola internazionale di orologeria "WOSTEP" di Neuchâtel, in Svizzera, posso contare su diverse esperienza lavorative, tra cui, su tutte, i sette anni passati presso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Padova dove mi sono occupato della parte meccanico-costruttiva di alcune tipologie di micro-rivelatori di particelle.
Ma, si sa, i veri amori non finiscono mai, e la mia passione per le macchine da scrivere è uno di questi. Supportato dal bagaglio di esperienze di studio e lavorative maturate in questi anni, infatti, ora mi dedico a tempo pieno e professionalmente a una attività iniziata ancora ai tempi dell’Istituto tecnico: la riparazione e il restauro delle macchine da scrivere.
E una Olivetti M40 identica a quella che un giovane scout toccò per la prima volta un sabato pomeriggio di molti anni fa, è ora qui nel mio laboratorio che vigila, fedele e autorevole compagna di un’epoca che ancor oggi rivive attraverso il ticchettio di numerosissimi appassionati di tutto il mondo.