1926, Varityper Folding (Hammond)

 Tra le portatili antiche più affascinanti la Varityper Folding occupa certamente un posto di rispetto. Progettata con un'estetica raffinata e una meccanica d'avanguardia per l'epoca, rappresenta una evoluzione del celebre sistema Hammond basato sull’utilizzo di navette intercambiabili ("typeshuttles") colpite da un martelletto regolabile montato dietro al foglio. Come tutte le Hammond Folding, la parte frontale della macchina e la barra spazio sono pieghevoli, consentendo di chiudere il tutto all'interno di una valigetta davvero compatta che misura solo 23x31x20 cm. Compatta sì ma non leggerissima: macchina da scrivere e valigetta assieme infatti pesano 6,0 Kg. Ma parliamo ora della caratteristica principe del modello Varityper: la possibilità di variare il passo di scrittura tra 11 e 14 CPI ("Characters Per Inch"). La selezione del passo desiderato avviene tramite un pomello posto a destra della tastiera, un attuatore collegato ad esso movimenta una coppia di ruote dentate permettendo a ciascuna di ingranare con la sua cremagliera. Di fatto si tratta di un riduttore molto semplice.

Il restauro completo si è strutturato come di prassi con lo smontaggio, una pulizia profonda della meccanica da grasso e sporco secchi con tecnologia ad ultrasuoni, successivo lavaggio in petrolio lampante, lubrificazione puntuale del meccanismo di scrittura, con particolare attenzione alle registrazioni del complesso sistema di scappamento. Sono stati sostituiti gli elementi consumabili, tra cui il nastro inchiostrato, alcune molle e tutte le parti in gomma.

Ricostruzione di tutte le parti in gomma

Ricostruzione delle strisce di stampa

 Le macchine da scrivere Hammond non stampano su un rullo come tradizionalmente fanno le altre macchine da scrivere, ma su una striscia di materiale flessibile. Storicamente è appurato dalle brochure commerciali che si usavano due varianti: una striscia in gomma oppure il cosiddetto "Gossamer", una sottilissima pelle naturale rinforzata sul retro con un tessuto incollato, pensato per assorbire l'urto del martelletto senza sfibrare la pelle.

 Ho costruito entrambe le strisce con lo stesso spessore, ovvero 0,9 mm ed eseguito alcuni test comparativi. I risultati sono stati davvero simili, forse se vogliamo cogliere qualche sottigliezza la gomma ha una stampa "leggermente più corposa", la pelle più fine. Ad ogni modo entrambe le soluzioni risultano valide dal punto di vista funzionale. Le strisce in gomma sono state realizzate in mescola da stampa per macchine da scrivere 88 Shore A, compresse su una apposita dima in alluminio per poterle vulcanizzare in autoclave. In futuro certamente si porteranno avanti altre sperimentazioni, in particolare produrre e testare una striscia in gomma sottilissima da 0,6mm.

Certificato di Collaudo della Hammond Varityper